mercoledì 3 dicembre 2014

Tempo di febbre

Il passaggio da una stagione all'altra porta un riequilibrio del nostro organismo e spesso siamo più vulnerabili e la frequenza di patologia febbrile aumenta. 
Nel campo omeopatico abbiamo molti mezzi per affrontare questo evento sempre che i sintomi rispecchino le caratteristiche del rimedio e vi abbia visitato un medico omeopata per valutare la gravità della patologia febbrile.

- ACONITUM NAPELLUS: caratterizzato da febbre ad esordio improvviso, ansia ed agitazione immotivata, sensazione di freddo con brividi con immediato stadio del calore, pelle calda, assenza di sudorazione, sete di acqua fredda in grandi quantità. L'esordio può essere dopo un colpo di freddo.

- ARSENICUM ALBUM: caratterizzato da agitazione con prostrazione, febbre intermittente, i brividi possono comparire alle ore 1-3-13. Desidera il caldo, si copre, ma nello stesso tempo ha bisogno di aria fresca, durante lo stadio del calore beve acqua fresca a piccoli sorsi, sudori abbondanti, freddi e vischiosi.

- BELLADONNA: pelle calda, raggiante di calore, vasodilatazione con pulsazioni più frequentemente alla testa e al collo, viso rosso e caldo, pupille midriatiche, allucinazioni, sudorazione nelle parti coperte.

- CAMPHORA: caratterizzato da ansia, brivido intenso con sensazione di freddo glaciale, tutto il corpo è freddo, ma si scopre, può presentare dolori a livello del seno frontale e crampoidi a livello dei polpacci.

- EUPATORIUM PERFOLIATUM: caratterizzato da indolenzimento generalizzato con dolori puntori e rigidità a livello osseo, beve acqua che gli scatena il vomito.

- FERRUM FOSFORICUM: presenta brividi e febbre che non arrivata mai a 39°C, tende a salire lentamente, colore del viso alternato tra pallido e rosso, sudorazione nelle parti coperte, beve acqua fredda.

- GELSEMIUM SEMPERVIRENS: caratterizzato da debolezza e tremori delle gambe, brivido breve con successivo intenso stadio del calore con assenza di sete, sudore abbondante con miglioramento dei sintomi.

- RHUS TOXICODENDRON: caratterizzato da agitazione e da febbre alta, con probabile comparsa di dermatite pruriginosa che scompare durante la fase del sudore. Dolori muscolari ed articolari con indolenzimento, possibile presenza di herpes. Desiderio di latte.

Tra i gemmo-terapici si annoverano per la difesa del nostro organismo: la rosa canina e il ribes nero.

mercoledì 27 agosto 2014

Conium maculatum

Conium maculatum, o Grande Cicuta, è una pianta che appartiene alle Umbrellifere.
La sua tossicità è dovuta ad un alcaloide, la  cicutina o conina o conicina, sostanza chimica la cui formula deriva dalla base azotata piridina, a nucleo ciclico con presenza di un gruppo azotato che gli conferisce una maggiore stabilità.

Nella Storia:
dai Greci veniva utilizzata per la sua tossicità facendola bere in decotto ai condannati a morte, Socrate dopo averla ingerita avvertì debolezza, insensibilità e freddo delle gambe, il freddo gli risaliva dalle parti più declivi del corpo verso l'addome, improvvisamente cessò di parlare, ebbe una crisi convulsiva e morì. Negli anni passati si consigliava il bromidrato di cicutina negli spasmi dolorosi, nella stenosi del piloro, nelle mioclonie post encefalitiche, etc.

Azione tossica:
gli avvelenamenti provocati dalla cicuta sono rapidi, con capogiri, vertigini, alterazioni del visus, alterazione dell'andatura, fino a doversi sdraiare, gambe fredde con paralisi ascendente, polso rallentato, il volto pallido, sono state segnale convulsioni, paralisi della lingua, del faringe e della mascella, con midriasi e fissità dello sguardo, in altri casi segnalati violenti dolori addominali in particolare allo stomaco e delirio con convulsioni, sempre presente la paralisi ascendente.
L'azione tossica è marcata sui centri midollari e bulbari, colpisce i nuclei del 3°, 4°, 6°,8°, 10° nervi cranici, il centro del n. frenico e i corpi striati.

La sperimentazioni in dosi infinitesimali omeopatiche ha fatto scoprire degli effetti secondari:
- rallentamento delle funzioni nervose, sopprime ad intermittenza il senso dell'equilibrio, indebolisce il sistema muscolare, paralisi che interessa soprattutto gli arti inferiori e gli organi pelvici.
- rallentamento del metabolismo, soprattutto ghiandolare e linfatico, ghiandole che si induriscono, con indurimento ipertrofico o atrofico.
- irratazione delle mucose con secchezza catarrale.

Il rimedio omeopatico è particolarmente conosciuto per la sua vertigine che si manifesta nel piegandosi o stando coricati e girandosi nel letto, muovendo la testa. L'azione sugli organi di senso porta a: stanchezza oculare nel leggere, senso di freddo o bruciore all'aria aperta, ulcere corneali, lacrimazione eccessiva e fotofobia, debolezza retinica che si manifesta con macchie nere e linee colorate davanti agli occhi, paralisi dei muscoli dell'occhio, cataratta, forte sensibilità dell'udito, ronzio alle orecchie, dolori lancinanti alle orecchie e secrezione di cerume con pus. L'organismo si sente esaurito, intossicato, cefalea al vertex e all'occipite, sensazioni di intorpidimento degli arti inferiori, sensibilità spiccata al freddo per rallentamento del metabolismo, ipertrofia prostatica, ipertrofia delle altre ghiandole, mucosa gastrica irritata e mucosa bronchiale secca con tosse che si accentua coricato.


Buona fine estate!

lunedì 21 luglio 2014

Stress e verruche?

Le verruche sono le manifestazioni dell'infezione del papilloma virus. Possono comparire su tutto il corpo, prediligendo le mani e i piedi, la bocca e le zone genitali (condilomi). Infezione trasmissibile, ma rimane una patologia non grave, a meno che si localizzi in tessuti molli (palpebre, occhio etc).

Ci sono fattori predisponenti la comparsa dell'infezione che dimostra una minore resistenza al virus:
- condizioni genetiche che predispongono alla patologia
- diminuzione delle difese immunitarie o alterazione di queste (atopia, stress etc..)
- una pelle malsana e maltrattata, poco idratata.

In Omeopatia è possibile affrontare questa patologia in due modi. 

Il primo modo, sicuramente il più adeguato, è di sottoporsi a una valutazione medica omeopatica unicista per iniziare una terapia con un rimedio di fondo che andrà a lavorare sull'energia del nostro organismo stimolando l'equilibrio di tutto il corpo e la risoluzione inoltre del problema cutaneo. 

Il secondo modo è rappresentato dall'utilizzo di rimedi omeopatici noti per la cura delle verruche, rimedi sintomatologici che trattano esclusivamente il problema cutaneo.

Tra i più conosciuti per la cura della patologia suddetta abbiamo:

- ANTIMONIUM CRUDUM: verruche cutanee sul palmo della mano e sulla pianta dei piedi.
- CAUSTICUM: grosse verruche sul naso, palpebre e unghie.
- DULCAMARA: grosse verruche, carnose, piatte, molli e scure sul volto e il dorso delle mani.
- NITRICUM ACIDUM: verruche frastaglianti e sanguinanti del labbro, e pianta del piede, dolori pungenti e cute gialla intorno.
- THUYA: verruche molli, umide a cavolfiore, nel solco naso-genieno e a livello genitale.

Inoltre è possibile trattare la pelle con presenza di verruche con THUYA tintura madre. Si raccomanda sempre una buona idratazione della pelle.





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